lunedì 4 giugno 2012

Vendere a Maggio... una strategia valida?

Pochi giorni fa al TG, ho sentito dire che a maggio il FTSE MIB ha perso oltre il 12%.
Mi è subito venuto in mente uno dei vecchi motti degli investitori anglosassoni: "Sell in May and go away", che tradotto sarebbe "Vendi a Maggio e vattene".


Si tratta di un vecchio adagio che trae fondamento dal fatto che un investitore che vendesse le sue azioni a Maggio e le ricomprasse a Ottobre (Halloween Strategy) avrebbe fatto in media meglio di uno stesso investitore che comprasse in Maggio e vendesse in Ottobre.

Ci sono due studi abbastanza famosi su questo: uno è quello della società Ned Davis Research, che partendo da un investimento di mille dollari nel 1950 e arrivando a marzo 2012 ha calcolato che un investitore che avesse seguito la regola con lo S&P 500 avrebbe generato $75.000 circa vendendo a maggio e ricomprando contro i $1.032 ottenuti nel periodo opposto.

Numeri abbastanza convincenti? Aggiungo anche il link a uno studio di Bouman e Jacobsen aggiornato a dicembre 2002. Alla data dell'analisi degli autori si può notare come il rendimento medio dal 1970 al 1998 per l'Italia in estate sia stato del -4%. Quello invernale di circa il 13%
In particolare, a pagina 16 del pdf troverete un'immagine che mostra la differenza nella ricchezza accumulata dall'ipotetico investitore Italiano rispetto al suo gemello che si affida al "Compra e Mantieni":
Ricchezza maturata nel 1996 da un investotire che abbia seguito la regola dal 1973 al 1996.

Come si può notare il nostro ipotetico investitore sarebbe circa 6 volte più ricco.

Abbiamo trovato l'uovo di Colombo allora? Non esaltatevi prima del tempo: lo stesso articolo citato in precedenza aggiorna il conteggio della Ned Davis Research includendo 2 cose: l'investimento nei titoli di stato a breve mentre non si è investiti e il reinvestimento dei dividendi.. ebbene, il risultato è che  dal 1926 ad oggi seguendo la Halloween Strategy avrebbe ottenuto un più 8,4% e contro un più 5,1% dell'investitore che avesse fatto il contrario. Ma quel che emerge è che in realtà l'investitore che avesse semplicemente continuato con il suo B&H avrebbe ottenuto un +10% complessivo.

Come è possibile dunque che lo studio dei due autori citati prima non abbia considerato questi due semplici aspetti? Non è così: in realtà è considerato sia il reinvestimento dei dividendi, sia l'investimento in titoli di Stato a breve. E come per molti studi in finanza, scegliendo l'opportuno periodo è possibile dimostrare qualsiasi cosa si voglia.

Ci sono in realtà alcuni motivi abbastanza intuitivi per i quali non sono convinto di questa strategia (e di molte altre):
  1. Se una strategia funzionasse veramente aumenterebbe sempre di più il numero di persone che vi fanno ricorso. Questo porta inevitabilmente a una riduzione della sua efficacia. Immaginate che il 90% degli investitori seguisse questa regola: i prezzi scenderebbero talmente in basso a maggio (quando bisognerebbe vendere) che le perdite per chi vende sarebbero ingenti, e bisognerebbe ricomprare a Ottobre. A quel punto la domanda sarebbe tale da comportare un brusco aumento dei prezzi... in pratica si comprerebbe alto e si venderebbe basso. Non suona molto logico
  2. Vendere e comprare in continuazione ci porta a pagare le imposte. Se io muovo poco il mio portafoglio, invece, posso decidere quando pagare le tasse. Questo significa che con una strategia che mi consente di rimanere investito posso far sì che i soldi che dovrei allo Stato come imposta maturino altri interessi. Certo, prima o poi li pagherò, ma a quel punto avranno generato ulteriori guadagni che torneranno a mio vantaggio.
  3. Vendere e comprare in continuazione fa felici le banche grazie alle commissioni. Meglio evitare di farle troppo contente ;)

Alla fine si torna sempre al punto di partenza. Il modo migliore, a mio parere, per tenere sotto controllo il rischio è quello di non investire in classi di investimento rischiose più di quanto non possiamo permetterci di perdere e di controllare il nostro investimento solo per mantenere costante il livello di rischio.





0 commenti:

Posta un commento

BlogItalia - La directory italiana dei blog